"Delle due l'una: o Giacomo Mancini è improvvisamente impazzito, oppure per rendere le dichiarazioni che ha reso al Parlamento della Repubblica, chiedere di essere sentito immediatamente dal Procuratore antimafia Grasso e rinunciare preventivamente all'immunità parlamentare per sottoporsi all'eventuale vaglio della magistratura, vuol dire che ha elementi di tale gravità da mettere in conto anche l'effetto boomerang della sua incredibile iniziativa". Lo afferma, in una nota, il deputato europeo Beniamino Donnici. "Non voglio entrare nel merito - prosegue Donnici - di quelle gravissime dichiarazioni nei confronti dei vertici del Pd cosentino, per di più alla vigilia dell'assemblea costituente del nuovo soggetto politico. Mi addolora che vi si faccia riferimento a Salvatore Perugini che, al di là del giudizio quale amministratore della città, è certamente un galantuomo. Sono convinto che il riferimento alla sua persona sia una forzatura e, tuttavia, non posso non rilevare che a Cosenza sembra calata una fitta nebbia dentro la quale si agitano fantasmi, sospetti e ricatti, in un clima torbido ed irrespirabile da resa dei conti". "Adesso - conclude Donnici - tocca alla magistratura, adita dalle parti in causa, restituire ai cittadini verità e certezze. Così come a Catanzaro è stato individuato il mitomane che ha tenuto in apprensione autorevoli esponenti istituzionali e tutti i calabresi che hanno temuto per la loro incolumità, si proceda celermente anche a Cosenza. Se la politica vuole avere ancora senso e futuro, qualcuno dei protagonisti di questa brutta storia dovrà chiedere scusa e farsi da parte per sempre". (ANSA)