"In merito alle notizie apparse oggi sul quotidiano locale 'Calabria Ora', secondo cui l'assessore regionale alla Cultura, on. Sandro Principe, avrebbe affermato che alcuni esponenti politici avrebbero sperato che egli morisse, lo stesso on. Principe - è scritto in un comunicato - ha reso noto che 'Il giornalista del quotidiano 'Calabria Orà, Alessandro Bozzo, per come è solito fare nei miei riguardi, ha inteso dare ad alcune frasi da me pronunciate nel corso di un intervento pubblico, un'interpretazione fuorviante, farneticante, assolutamente scorretta e non veritiera". "Riferendomi alle campagne di stampa, alle continue provocazioni e strumentalizzazioni di cui sono fatto oggetto soprattutto in questi ultimi tempi - prosegue Principe - ho espresso tutta la mia amarezza per quanto sta accadendo ed il convincimento secondo cui il mio ritorno sulla scena politica, all'indomani di quanto ho subito, evidentemente ha provocato fastidio. A questo punto ho aggiunto anche un'amara considerazione, affermando: 'Forse speravano che morissi'. Dicendo ciò, però, non mi sono voluto riferire, nel modo più assoluto, alle persone citate da Bozzo, la cui allusione è solo frutto della sua perversa fantasia". "Ragionando di politica, che ho paragonato al calcio-mercato - ha proseguito Principe - mi sono rivolto, poi, al presidente della Cancellese, Ippolito Chiappetta, per chiedergli come si chiamasse l'hotel di Milano (che poi mi è stato detto chiamarsi Hotel Quark) dove si svolgono le operazioni di compravendita dei calciatori, il cui nome, in quel momento, non mi sovveniva. Quanto sopra può essere ampiamente confermato e testimoniato da Umberto Bernaudo, Giuseppe Gagliardi, dallo stesso Franco Ippolito Chiappetta, Delly Fabiano ed altri. Mi riservo, in ogni caso, a difesa della mia onorabilità, della mia immagine e della mia reputazione, di incaricare i miei legali per tutelare questi beni in tutte le sedi competenti".(ANSA)