Il deputato Franco Giordano, segretario di Rifondazione comunista, ha presentato un'interrogazione al Ministro dell'Interno Giuliano Amato per chiedere chiarimenti sugli aspetti relativi alla selezione del personale da impiegare nel "Patto Calabria Sicura" siglato nel febbraio scorso dal Ministero, dal presidente della Regione Calabria e da alcuni enti locali. "Tale patto - sostiene Giordano - prevede l'assunzione di 60 unità con contratto di lavoro interinale di dieci mesi. I lavoratori precari dovrebbero occuparsi dell'archiviazione, formazione e predisposizione degli atti. Da un'inchiesta pubblicata sul settimanale l'Espresso, condotta dal giornalista Riccardo Bocca, si evince che le persone incaricate di gestire la selezione del suddetto personale precario hanno un stretto rapporto con Antonio Saladino, ex manager di Why Not, che si trova attualmente al centro di alcune inchieste giudiziarie". "A Reggio Calabria, come si evince dall'inchiesta pubblicata dall'Espresso - è scritto ancora nel testo del'interrogazione - l'appalto per le selezioni l'ha vinto l'agenzia di lavoro Worknet Spa. Il responsabile di questa agenzia è Bruno Idà, il quale lo scorso inverno è stato arrestato nell'ambito di una inchiesta sui traffici di carne avariata della cosca di 'ndrangheta Iamonte. Le altre selezioni per l'area di Lamezia Terme e Catanzaro sono gestite da Nadia Di Donna". Al ministro Amato, Giordano chiede "se sia a conoscenza della deprecabile situazione che si è creata attorno al 'Patto Calabria sicura' e quali iniziative intenda intraprendere affinché venga fatta chiarezza sull'intera vicenda".